LA MIRACOLOSA
GUARIGIONE DI BETTY BAXTER






Una luce nella valle

Da “Risveglio Pentecostale”
Anno 1952 - N° 1 e 2



1. Vicina alla morte

2. Un vestito nuovo

3. I preparativi

4. Come Gesù venne

1. Vicina alla morte

Betty Baxter, guarita da Gesù da una tremenda malattiaQuel giorno innalzai una preghiera come molti fanno spesso.

«Gesù - dissi - lo so che sono salvata e che sono pronta per il cielo. Signore, per tanti anni ho pregato per la mia guarigione, ma non sono stata esaudita: ora che sto per arrivare alla fine del cammino, Signore, fai di me quello che vuoi. Vieni a prendermi con te e portami in quel luogo che si chiama cielo».

Appena ebbi pregato, una grande oscurità si fece intorno a me e sentii il freddo corrermi su tutto il corpo: avevo tanto freddo ed ero completamente circondata da tenebre.

Da piccola avevo avuto sempre paura del buio e perciò mi misi a gridare:

«Dove sono? Dov’è mio padre? Voglio mio padre».

Ma, cari amici, vi sono dei momenti in cui vostro padre non può portarvi alcun aiuto; vi sono dei momenti in cui vostra madre non può essere con voi; essi possono essere presenti a raccogliere il vostro ultimo respiro, ma è Gesù che percorre con voi il cammino della morte.

In mezzo a quel buio che mi circondava, vidi lentamente delinearsi una lunga ed ombrosa vallata; vi entrai e cominciai a gridare:

«Dove sono? Che luogo è questo?» e da lungi sentii la voce di mia madre che parlava lentamente: «Anche se camminassi nella valle dell’ombra della morte, io non temerei male alcuno, perché Tu sei meco».

Allora dissi a me stessa: “Questa deve essere la valle della morte”.

Avevo domandato di morire ed ora mi rendevo conto che per andare a Gesù dovevo passare per l’oscura valle.

Amici, ognuno di voi deve morire e, quando la morte verrà, voi dovrete attraversare questa valle: sono sicura che, se non possedete Gesù, sarete soli nell’attraversarla.

Io ero appena entrata nella valle, quando essa si illuminò della luce del giorno e sentii che qualche cosa di forte e di fermo si impossessava della mia mano.

Non avevo bisogno di guardare: sapevo già che non era la mano di mio padre né di mia madre; sapevo che era la mano forte, perforata dai chiodi, del Figliuolo di Dio che aveva salvato la mia anima.

Egli prese la mia mano e la tenne stretta e così traversai sicura la valle, senza paura, ma piena di gioia perché ora andavo verso casa.

Mia madre mi avevo detto che in cielo avrei avuto un corpo diritto e normale al posto del corpo storpiato che avevo adesso.

D’un tratto sentimmo venire da lontano una dolce musica, la più bella che io abbia mai udita; allora affrettammo il passo e ci trovammo davanti ad un largo fiume che ci separava da una bella contrada. Guardai dall’altra parte e vidi prati verdi, fiori di vari colori, magnifici fiori, che non dovevano morire mai.

Vidi il fiume della vita che passava attraverso la città di Dio. Sulla riva c’era un gruppo di coloro che erano stati riscattati dal sangue dell’Agnello e che cantavano:
«Osanna al Re».

Nessuno di loro aveva delle storture alla spina dorsale, né un viso sfigurato o deturpato dalla sofferenza; dissi a me stessa: «Fra qualche minuto andrò a congiungermi con quel gruppo celeste e quando sarò con loro mi raddrizzerò e sarò sana e forte».

Attendevo con impazienza il momento di attraversare il fiume; sapevo che non avrei dovuto attraversarlo da sola, perché Gesù sarebbe stato con me; ma in quel momento sentii la voce di Gesù e l’ascoltai con attenzione, come si ascolta la voce del Maestro.

Dolcemente e con grande bontà Gesù disse:

«No, Betty, non è ancora venuto il tuo momento; ritorna e rispondi all’appello che hai ricevuto all’età di nove anni; ritorna, perché devi ricevere la guarigione».

Vi confesso che provai una grande delusione nel sentire le parole di Gesù.

Mi ricordo che, mentre le lacrime scendevano sul mio viso, io dicevo:

«Ora che sono tanto vicina alla felicità e alla salute, perché Gesù me la rifiuta? Non ho mai conosciuto un giorno buono nella mia vita ed ora che sono tanto vicina al cielo, perché non posso entrarvi?»

E poi pensai:

«Oh! Che cosa sto dicendo?»

Mi avvicinai di nuovo a Gesù e Gli dissi: «Signore, sono spiacente di quanto ho detto; il Tuo cammino è migliore del mio; ritornerò».

Lentamente ripresi conoscenza.

Il dottore disse che non avrei passato i mesi dell’estate.

La curva della mia spina dorsale si era accentuata ancora di più e nei giorni che seguirono non potei parlare; non potei dire a mia madre quanto soffrivo, perché non potevo pronunziare nemmeno una parola.

Venne presto l’estate. Tutti sapevano che la piccola Betty si avvicinava alla morte; tutti, buoni e cattivi, vennero a trovarmi, ma io ero senza conoscenza.

Quando ero cosciente, mi battevano con una mano sulla spalla e mi dicevano qualche parola gentile e poi se ne andavano.

Nei momenti di lucidità non perdetti mai la speranza; non potevo parlare forte, ma nel mio cuore dicevo:
«Signore, appena verrà la caduta delle foglie, Tu mi guarirai, non è vero, Gesù?»

Non dubitai mai perché Gesù non viene mai meno alle Sua promesse. Gesù è un Uomo di parola, perciò continuai a credere che Egli mi avrebbe guarita alla caduta delle foglie.

Durante quell’estate, il 14 agosto, mi ritornò la parola.

Erano già parecchie settimane che non parlavo, quando dissi:

«Mamma, che giorno è oggi?»

«Il 14 agosto» mi rispose.

Mio padre rientrò a mezzogiorno e io gli dissi:

«Babbo, dov’è la mia sedia? Ti prego, prendi dei guanciali e sistemami nella poltrona».

La sola posizione in cui potevo mettermi sulla poltrona era di poggiare la testa sulle ginocchia e di lasciar penzolare le mie braccia dai lati.

Quando mio padre mi ebbe sistemata così, gli dissi:

«Papà, quando te ne vai, chiudi la porta della camera e dì alla mamma di non entrare. Voglio rimanere un po’ sola».

Sentii mio padre singhiozzare mentre lasciava la stanza, ma non i domandò nulla; sapeva perché desiderassi restare sola: AVEVO UN APPUNTAMENTO COL MIO RE.

Miei cari amici, voi potete avere un incontro con Gesù in qualunque momento lo desideriate, in qualunque ora della notte o del giorno: Egli è sempre pronto ad ascoltarvi.

Sentii mio padre chiudere la porta; allora cominciai a piangere e a singhiozzare: non sapevo come pregare; tutto ciò che sapevo fare era di parlare a Gesù.

«Signore - Gli dissi - Tu ti ricordi che qualche mese fa stavo per entrare nel cielo e Tu non mi hai lasciato entrare. Gesù, Tu mi hai promesso che se fossi ritornata indietro con Te, Tu mi avresti guarita al cadere delle foglie: Ho domandato a mia madre che giorno era stamane ed ella mi ha detto: il 14 agosto. Gesù io Ti chiedo se solo per quest’anno Tu anticiperai questa caduta di foglie perché io guarisca. Il dolore è così terribile, Gesù! Non ne posso più. Mi domando se Tu verrai ora a guarirmi».

Mi posi in ascolto. Il cielo era tranquillo.

Non mi arresi e continuai a pregare, perché credo che bisogna pregare finché Gesù non risponde.

Ascoltai ancora un poco e poi, non ricevendo risposta, ricominciai a piangere.

«Signore, voglio dirTi ciò che intendo fare: voglio fare un patto. Gesù, ascoltami. Se Tu vuoi guarirmi internamente ed esternamente, io andrò a predicare ogni sera fino ai miei novant’anni, se tale è il Tuo desiderio».

Dio sapeva che ero sincera.

Pregai ancora: «Signore, farò ancora di più: se Tu mi guarisci in modo che io possa camminare, servirmi delle mie braccia e diventare forte e normale, io Ti consacrerò tutta la mia vita; essa non apparterrà più a Betty, ma sarà Tua soltanto».

Mi posi ancora in ascolto. Questa volta fui ricompensata. Sentii la voce di Gesù che mi parlava distintamente.

«Io ti guarirò completamente il 24 agosto alle ore 3 pomeridiane»

Queste sono le parola che Gesù mi disse.

Un fremito di speranza e di attesa passò nel mio corpo e nella mia anima.

Dio mi aveva detto l’ora e il giorno ed Egli sa tutto!

Da quel momento mi sentii un’altra: non mi curai più dei miei pungenti dolori né dei battiti del mio cuore dilatato: il 24 agosto sarebbe arrivato presto ed io sarei stata guarita.

2. Un vestito nuovo

«Senti, mamma, io non ho avuto più vestiti da quando ero bambina ed ho passato tutta la mia vita in camicia da notte; non ho avuto mai scarpe ai piedi … Mamma, quando Gesù verrà a guarirmi, domenica prossima, la sera stessa io andrò in chiesa. Ora tu sai che di domenica i negozi sono chiusi e perciò, se credi veramente che Gesù mi guarirà, perché non vai questo pomeriggio a comprarmi dei vestiti? Ci andrai, mamma?»

Mia madre mi rispose: «Si, andrò oggi stesso in città a comprarti dei vestiti perché tu possa indossarli domenica sera».

«Dove vai» le domandò mio padre mentre ella si preparava per uscire.

«Vado in città» rispose.

«Che vai a fare?»

«Vado a comprare un vestito e le scarpe per Betty».

«Come! Avevamo detto che non le avremmo comprato più vestiti fino al giorno del suo seppellimento ed ora non voglio pensarci finché non vi sarò costretto».

«No, no - disse la madre - Betty ha sentito le parole di Gesù che l’avrebbe guarita nel pomeriggio del 24 agosto ed anch’io ho ricevuto la stessa promessa; perciò vado in città a comprarle i vestiti».

Infatti mia madre, dopo qualche ora, ritornò a casa e mi mostrò ciò che aveva comprato: erano le cose più belle che io avessi mai visto; le scarpe erano di vero cuoio e molto graziose.

Quando la gente veniva a trovarmi, dicevo a mia madre di tirar fuori i miei vestiti e le mie scarpe per farle vedere; gli astanti mi guardavano, poi guardavano i vestiti, le scarpe e mia madre.

Sapevo che essi trovavano ciò molto strano, ma sapevo anche quel che doveva avvenire il 24 agosto.

Uno dei nostri vicini, un ubriacone, venne da noi ed io feci vedere anche a lui la mia roba nuova.

Gli domandai:

«Signore, m’avete vista camminare qualche volta?»

«No»

«M’avete vista sedermi a tavola a mangiare?»

«No»

«Avreste piacere di vedermi fare queste cose?»

«Sicuro»

«Allora farete bene a trovarvi qui domenica dopo pranzo alle tre pomeridiane. Gesù verrà a guarirmi. Se non potete venire nel pomeriggio a casa mia, venite la sera in chiesa: ci sarò anch’io»

Egli mi guardò e disse: «Tengo a dirvi che se un giorno avrò il piacere di vedervi camminare e star ritta, non solo diventerò cristiano, ma sarò anche pentecostale».

Quando la gente veniva a trovarmi, dicevo a mia madre di tirar fuori i miei vestiti e le mie scarpe per farle vedere; gli astanti mi guardavano, poi guardavano i vestiti, le scarpe e mia madre.

Sapevo che essi trovavano ciò molto strano, ma sapevo anche quel che doveva avvenire il 24 agosto.

Si, ci sono alcuni che aspettano dicendo: “Se vedrò un miracolo, crederò”. Ma se voi non credete prima di vederlo, troverete qualche scusa anche dopo che il miracolo si sarà verificato.

Quell’uomo mi ha vista guarita, ha sentito la mia testimonianza, ma non è ancora cristiano.

3. I preparativi

La sera del sabato 23 agosto mia madre si coricò nella mia camera per essermi più vicina. Quando fui accomodata nel mio lettuccio, mi addormentai tranquillamente, ma durante la notte mi svegliai.

La luna brillava attraverso la finestra e un raggio arrivava ai piedi del letto illuminando una forma inginocchiata con le braccia stese verso il cielo: era mia madre.

Le lacrime le scendevano dagli occhi, mentre pregava:

«Signor Gesù, ho fatto tutto il mio possibile per essere una buona mamma per Betty ed ho cercato d’insegnarle tutto ciò che Ti concerne. Non l’ho mai abbandonata, ma ora, dopo che Tu l’avrai guarita, la lascerò andare dovunque Tu vorrai, anche attraverso il mare tempestoso, perché Tu domani farai per lei ciò che nessun altro potrebbe mai fare. Ella è Tua, Gesù. Domani è il giorno in cui Tu verrai a liberarla; non è vero, Gesù?»

Mi addormentai di nuovo. Non potevo restare a pregare più a lungo, ma mia madre pregava in vece mia.

È per la sua fede che io credo in Dio e che avrò la guarigione del mio corpo.

Domenica mattina.

Mio padre condusse i miei fratellini e sorelline alla Scuola Domenicale e, col cuore abbattuto, raccomandò che si pregasse per me facendo sapere che io ero molto peggiorata e che mi avviavo verso la morte se Iddio non fosse intervenuto.

Pregai il pastore d’essere presente quel giorno alle tre a casa mia, ma egli mi rispose che, proprio a quell’ora, aveva un appuntamento molto importante per affari riguardanti la chiesa.

La gente cominciò a venire verso le due e tutti dicevano a mia madre:

«Signora, arriviamo con anticipo sapendo che succederà qualche avvenimento che non vogliamo perdere».

Alle due e quarantacinque, mia madre si avvicinò al mio letto ed io le domandai:

«Mamma, che ora è?»

«Esattamente quindici minuti prima che Gesù venga a guarirti»

Allora le dissi: «Mamma, prendimi e sistemami sulla grande sedia»

Quando fui sistemata sulla sedia e mi ebbero posto vicino, per sostenere il mio corpo, dei guanciali, vidi che tutti si inginocchiavano davanti a me. Vidi, tra gli altri, il mio fratellino di quattro anni e notai che la mia spina dorsale era talmente cura che non ero più alta di lui.

Egli si inginocchiò, mi guardò e disse:

«Presto tu sarai più alta di me».

Alle tre meno dieci mia madre mi domandò che cosa volevo che si facesse, ed io risposi:

«Cominciate a pregare; desidero che quando Gesù verrà, mi trovi che prego».

Sentii che singhiozzava e che pregava perché Gesù mantenesse la Sua promessa e venisse presto a guarirmi.

4. Come Gesù venne

Non persi la mia conoscenza, ma fui ripiena dello Spirito di Dio e vidi davanti a me degli alberi molto grandi, alti e forti.

Mentre guardavo, vidi uno di quegli alberi inchinarsi fino a toccare il suolo con la sua cima più alta.

Mi domandavo che cosa ciò significasse, quando vidi Gesù che si avanzava per la strada, camminando tra gli alberi. Il mio cuore cominciò a battere come fa sempre quando vedo Gesù.

Egli, giunto presso l’albero che si era piegato, guardò verso di me e mi sorrise. In quel momento sentii distintamente uno scricchiolio e l’albero ritornò diritto come gli altri.

Io pensai:
«Così succederà anche a me; Egli toccherà il mio corpo, le mie ossa scricchioleranno e d’un tratto sarò diritta e guarita».

Sentii un gran rumore come se si avvicinasse un uragano; cercai di sopraffare quel rumore con la mia voce, dicendo:
«Egli viene, non Lo sentite? Ecco, ora è venuto».

Il rumore cessò e una grande calma e tranquillità si fece intorno a me: da ciò compresi che Gesù mi era vicino.

Cercai di aggiustarmi meglio nella mia sedia, ma che cosa poteva fare una povera creatura storpiata?

Ecco davanti a me una grande nube, ma non era la nube che io attendevo … Gesù uscì dalla nube.

Non era una visione, non era un sogno: era Gesù.

Mentre si avvicinava a me Lo guardai in viso e la cosa che mi colpì maggiormente furono i Suoi occhi.

Gesù era grande e indossava dei vestiti sfolgoranti di candore.

Non potrò mai dimenticare i Suoi occhi; quando li ricordo essi mi obbligano ad andare nei campi biancheggianti a cercare molte anime per Lui.

Egli stava davanti a me con le braccia aperte ed io, di fronte a Lui, mi sentivo una povera, piccola creatura abbandonata e deforme.

Gesù mi sorrise ed allora non ebbi più paura:
era il MIO Gesù.

I Suoi occhi mi guardarono fisso. Mi ero immaginata che, quando Gesù fosse venuto, avrei potuto parlarGli e domandarGli la mia guarigione; ma in quel momento non mi fu possibile dire una sola parola; soltanto Lo guardai, con i miei occhi nei Suoi, cercando di farGli comprendere quanto bisogno avessi del Suo aiuto.

Gesù si piegò su di me, mi guardò e disse:
«Betty, tu sei stata buona, paziente e piena d’amore».

SentendoGli dire quelle parole, io pensai che volentieri avrei sofferto lo stesso male per altri 15 anni pur di rivederLo e sentirLo ancora parlare.

Mi disse:
«Vengo a darti la salute, la gioia e la felicità».

Vidi che stendeva la Sua mano ed attesi; sentii che passava sui nodi della mia spina dorsale.

La gente spesso mi domanda: «Non ti stanchi mai di raccontare la tua guarigione?»

«No, non mi stanco mai, perché ogni volta che ne parlo, sento di nuovo QUELLA MANO su di me».

In quel momento sentii come un senso di calore che si spandeva in tutto il mio corpo; due mani presero il mio cuore e lo strinsero; quando lo liberarono respirai regolarmente per la prima volta in vita mia.

Guardai in viso Gesù per assicurarmi che mi avrebbe guarita anche internamente; vidi che mi sorrideva e sentii la pressione della Sua mano sul punto in cui la mia spina dorsale era maggiormente curvata.

In quel momento mi parve di essere scossa da una corrente di vita; mi alzai diritta; ero guarita di dentro e di fuori. In dieci secondi Gesù mi aveva guarita: fece in un istante ciò che nessun medico aveva mai potuto fare.

Voi mi domanderete: «Betty, come ti sei sentita quando sei saltata giù dalla sedia?»

Non lo comprenderete mai, a meno che non abbiate sofferto lo stesso mio male.

Corsi verso mia madre e le gridai:

«Mamma è vero che la mia spina dorsale si è raddrizzata?»

«Si - disse mia madre - ho sentito scricchiolare le tue ossa, Betty. Tu sei guarita, tu sei guarita! Lodato sia Iddio per questo!»

Ritornai verso la mia sedia vuota e molte lacrime sgorgarono dai miei occhi.

Mi sentivo tanto diversa, ora, col mio corpo grande, mentre prima ero tanto piccola, piegata quasi in due dal mio terribile male.

Ora le mie braccia e le mie gambe non erano più paralizzate.

Mi guardai e vidi il mio fratellino che piangeva di gioia e che diceva:
«Ho visto Betty che saltava sulla sedia, ho visto Gesù che la guariva!»

Alzai gli occhi e vidi Gesù, ritto dietro al mio fratellino; mi guardò dalla testa ai piedi e poi, fissati gli occhi nei miei, mi disse:
«Betty, ho compiuto il desiderio del tuo cuore guarendoti; tu sai bene perché ti ho guarita».

Dopo un po’ posò il Suo sguardo su me e mi disse con autorità:
«Ricordati, ogni giorno guarda verso il cielo; la prossima volta che tu Mi vedrai venire, non ti lascerò qui, ma ti prenderò con Me per sempre».

Amici miei, Egli ritornerà!

BETTY BAXTER

(“L’Appel du Maitre” - Trad. di G. S.)

Questa testimonianza è stata riprodotta da un articolo apparso sulla Rivista "RISVEGLIO PENTECOSTALE" nei numeri 1 e 2 dell'anno 1952.

Una breve ricerca su Internet ci ha ricondotti facilmente alla testimonianza originale in inglese della sorella e ad ulteriori notizie sulla sua vita.

Per chi ne fosse interessato riportiamo di seguito qualcuno dei link disponibili:

TELEIOS MINISTRIES

Tha Pathfinder